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di Rolando Colla, con Laurence Côte, Denis Lavant
(Svizzera, 1998)
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Nella Bretagna del diciottesimo secolo due giovani amanti, due diversi (lui già marginale per quei tempi, lei addirittura strega...) costretti ad un'erranza per terra e mare; e lei, a ricorrere ad uno dei grandi peccati del tempo - il travestimento maschile - per sfuggire al potere. Ovverosia: quando il cinema svizzero - con una fortuna che avrebbe potuto anche essere meglio premiante - osa uscire dai sentieri battuti. Certo, non si può pretendere che un esordiente come l'italo - svizzero Colla riesca a trasformare la sua vicenda in un picaresco storico alla Werner Herzog, oppure a non esitare fra realismo e fantastico, lirismo e surrealismo. Ad abbandonarsi con la sensualità di un Polansky ad una storia di valori visti con la testa all'ingiù; a sfociare addirittura nel film mitico di avventura langhiana alla MOONFLEET. Ma, nella sua seconda parte, il film si chiarisce con forza: l'ambiguità amorosa, l'identità sessuale (bella la scelta di Laurence Côte), il ruolo delle chiese, la forza della passione si stagliano in un paesaggio mentale che sa risolversi con notevole fisicità.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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